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Ciottoli

I ciottoli o anche chiamati sassi di fiume, sono pietre smussate dalla forma levigata.
È noto, che questo prodotto di origine fluviale, non necessità di alcun tipo lavorazione poiché è proprio l’acqua che con il suo scorrere modella e definisce la roccia nel corso dei secoli.
Esteticamente perfetto, il ciottolo è molto apprezzato per la sua versatilità nella realizzazione di finiture di pregio nei vialetti e giardini, viene tutt’oggi utilizzato per dare valore negli interventi di arredo urbano. Questo materiale offre moltissime soluzioni, infatti, è quello che più si addice per dare un tocco di classe. Questa pavimentazione, grazie agli spazi tra un ciottolo e l’altro, lascia respirare il terreno e permette al prodotto di adattarsi con facilità all’irregolarità di qualsiasi suolo.

 IMPIEGHI

L’utilizzo delle pavimentazioni in ciottoli è molto antico, difatti, secondo testimonianze, questa tecnica risale almeno al VII. La poliedricità di questo materiale garantisce al prodotto di essere adoperato sia nelle applicazioni tradizionali che in combinazione con altri materiali a patto che, come ultimo fine, rendano più fluida la viabilità pedonale e veicolare. L’acciottolato sta trovando sempre più spazio nella progettazione degli spazi verdi multifunzionali, tanto è vero che oggi si trova in una fase di doveroso ed innegabile recupero. Il ciottolato è adatto per piazze, cortili e strade inoltre può essere posato per pavimentazioni o rivestimenti da esterno, intero o tranciato; la tranciatura viene utilizzata per migliorare il calpestio del piano.
Assolutamente da non dimenticare e sottovalutare, le pavimentazioni in ciottoli rotondi di fiume usate negli acciottolati pedonali rendono inaccessibile il passaggio alle persone disabili.
Il Decreto Ministeriale 236/89 impone che le caratteristiche delle pavimentazioni per essere fruibili dalle persone con disabilità devono essere di 2 mm massimo sulle creste della pavimentazione mentre 5 mm massimo tra i singoli elementi che devono essere stilati con materiale durevole. La pavimentazione senza percorsi adatti ai disabili è una pavimentazione contro la legge Italiana.

I CIOTTOLI NELL’ANTICHITÀ

L’acciottolato è una delle più antiche tecniche pavimentali al mondo. Il primo popolo che ne sfruttò a pieno le sue potenzialità fu quello romano. I romani non vantavano solo questo privilegio, bensì cercarono di utilizzare questa pavimentazione al massimo utilizzandola non solo per costruire strade resistenti ma soprattutto vie di comunicazione sempre più drenanti.  Come è facile intuire, in quei tempi la posa era eseguita solamente con sabbia, di conseguenza le strade romane potevano essere paragonate alle vie attuali nelle zone rurali delle province italiane. Usando questo tipo di struttura era inevitabile scegliere pietre piccole, poiché erano più semplici da posare e permettevano di mantenere inalterata la struttura natia. Col trascorrere dei secoli l’arte della pavimentazione si estese per tutta Europa, infatti dal 1700 secondo concrete testimonianze nell'edilizia storica, l’acciottolato veniva utilizzato particolarmente per adornare gli spazi esterni di pregio come per esempio giardini, cortili di palazzi gentilizi, sagrati di chiese e cappelle. Parlando ancora del Settecento, la forma di ciottolato più in voga era quella circolare. Questa particolarità la si può tuttora osservare nel Convitto Cutelli e nel Collegio dei Gesuiti a Catania mentre a Torino nel Palazzo dell'Università. Sempre a Catania ad Acireale, nella seconda metà dell'Ottocento, un architetto realizzò all'ingresso del giardino pubblico Belvedere un "ventaglio" di trentun metri di diametro, tuttora esistente. In quest’opera l’artista ha utilizzato ciottoli bianchi e neri per formare un complesso ed elegante disegno che prelude al liberty. Un altro tipo di ciottolato è “la rizzata alla lombarda”, una pavimentazione realizzata con ciottoli di origine fluviale del tutto naturali raccolti ed allettati su un letto di malta. Gli elementi costituenti della pavimentazione potevano essere disposti casualmente oppure potevano seguire un disegno predefinito come un mosaico. Negli ingressi dei palazzi nobiliari lombardi venivano utilizzati per raffigurare lo stemma del padrone di casa. Riferimenti al ciottolato si possono anche trovare nella canzone cantata da Giorgio Gaber nella sua canzone Porta Romana dove nella frase "un cortile fatto a sassi" viene citata indirettamente “la rizzata lombarda”. Questo genere di pavimentazione ha sempre rivestito molta importanza, tutt’oggi è considerato un importantissimo elemento estetico e funzionale.

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